L’esposizione “La forma del Rinascimento. Donatello, Andrea Bregno, Michelangelo e la scultura a Roma nel Quattrocento”, organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma e dal Comitato Nazionale Andrea Bregno, con la preziosa collaborazione della Fabbrica di San Pietro che presenta, per la prima volta in maniera unitaria, un importante nucleo delle sculture vaticane del XV secolo, rappresenta il culmine delle ricerche e degli studi condotti dal Comitato Nazionale stesso, sulla figura artistica di Andrea Bregno che, in questa sede, viene messo a confronto con due grandi scultori rinascimentali presenti a Roma: Donatello e Michelangelo Buonarroti.
Le tre personalità sono rivisitate e studiate nel gioco delle rifrangenze e dei riscontri stilistici delle loro opere, partendo dalla cultura lombarda e padovana di Donatello e Andrea Bregno per giungere al recupero dell’arte classica in Roma, operato fra fine Quattrocento e primo Cinquecento dallo stesso Michelangelo, sulla scia però delle grandi committenze papali e cardinalizie ad Andrea Bregno. A partire quindi dalla Cappella Sistina – Sancta Sanctorum e Cantoria – fino alle operazioni artistiche di Santa Maria del Popolo per il Cardinale Borgia (Papa Alessandro VI), o quelle in San Pietro in Vincoli per il Cardinale Francesco Della Rovere, futuro Papa Sisto IV.
In questo modo, nella mostra si viene volutamente a ricreare, anche dal punto di vista allestitivo, una collezione scultorea unica nel suo genere che sarebbe tanto piaciuta a Papa Pio II Piccolomini o a Papa Leone X de’ Medici, dove i tre protagonisti del Rinascimento risaltano per le loro indubbie capacità artistiche ma anche per lo spessore umanistico e il gusto antiquariale delle scelte stilistiche. Scelte vissute lungo la scia della memoria dei grandi maestri antichi i quali vengono studiati intensamente da tutti i tre artisti proprio a Roma e in contemporanea con la delineazione di una nuova “Forma del Rinascimento”, come recita il titolo stesso della presente mostra, che guarda all’antico ma con un gusto spiccatamente moderno e cristiano.
In tal senso le stesse sculture selezionate, un nucleo di opere di notevole impatto visivo spesso difficilmente visibili e di rara reperibilità, bene indicano il percorso erudito delineato dai curatori, i quali hanno puntato prima di tutto sull’indagine scientifica del materiale presentato, grazie anche al coinvolgimento e all’attiva partecipazione di un prestigioso Comitato scientifico internazionale del quale fanno parte i maggiori studiosi della scultura a Roma nel Quattrocento e degli studiosi coinvolti nel catalogo/libro che accompagna l’esposizione, nel quale vengono pubblicati tutti i documenti inediti e le nuove letture di molte opere presenti in mostra le quali da tempo, troppo tempo, erano state lasciate nell’oblio della storiografia a noi contemporanea.
Sen. Sandro Bondi
Ministro per i Beni e le Attività Culturali
