La Mostra La forma del Rinascimento. Donatello, Andrea Bregno, Michelangelo e la scultura a Roma nel Quattrocento nasce come progetto celebrativo di quel pregiato linguaggio scultoreo che nel periodo del primo Umanesimo all’inizio del Rinascimento a Roma godeva ancora di scarsa divulgazione. Viene tracciato così un percorso tematico e stilistico innovativo, lungo un secolo, iniziando con l’approdo di Donatello e di Filippo Brunelleschi a Roma per lo studio del magnifico patrimonio architettonico ed artistico dell’antichità, fino alle opere scultoree modellate da Michelangelo a Roma sotto il patrocinio del Cardinale Raffaele Riario.
Al centro, quarant’anni di storia della scultura a Roma, identificata nelle forme e nel successo delle opere del maestro lombardo Andrea Bregno e della sua grande e variegata bottega. In questo stesso ambiente hanno sviluppato i propri talenti importanti artisti di grande spessore culturale, fra i quali Giovanni Duknovich il Dalmata e Mino da Fiesole, entrambi ben rappresentati da un nucleo di opere e rari frammenti decorativi concessi benevolmente dalla Fabbrica di San Pietro per questa occasione.
In esposizione si troverà soprattutto “la Forma” di Roma, quella antica, rivalutata secondo gli occhi degli artisti umanisti, insieme a quella moderna che tende a staccarsi dal passato per aprirsi verso un futuro, che in modo innovativo attinge a quella tradizione filosofica e teoretica cristiana, di cui Michelangelo ne diviene il principale portavoce.
Attraverso questa prospettiva, la Mostra delinea un punto di convergenza degli studi e delle ricerche promosse dal Comitato Nazionale Andrea Bregno in questi anni, mettendo però in risalto le influenze e i riflessi artistici collaterali che conducono ad un confronto continuo fra i modelli scultorei classicheggianti del periodo padovano di Donatello e quelli innovativi del giovane Michelangelo a Roma. Emerge solennemente fra questi la magnifica opera della Pietà, commissionata dal Cardinale Bilhères de Lagraulas, abate di Saint-Denis e ambasciatore di Carlo VIII e oggi custodita nella Basilica papale di San Pietro in Vaticano, immediatamente riconosciuta una “summa” al livello teologico ed artistico.
La Mostra suggerisce piacevolmente anche delle novità interessanti, messe a punto dai curatori grazie alla pubblicazione di documenti inediti attinenti al Bregno e di nuove ipotesi attributive al maestro Michelangelo, e ad una stimolante rilettura stilistica della scultura a Roma durante il Quattrocento e la prima metà del Cinquecento, nella prospettiva di una attenta e puntuale verifica delle fonti storiche interpretate per mezzo della filologia e di un approccio di approfondimento sempre più auspicabile per il futuro della ricerca in questo settore.
Ai curatori si rivolge quindi il nostro particolare apprezzamento per un percorso di così alto profilo, con l’auspicio che la maggior conoscenza della bellezza artistica e del genio umano possa sempre condurre a rafforzare la consapevolezza della loro intrinseca dimensione di profonda spiritualità.
Cardinale Angelo Comastri
Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano
Presidente della Fabbrica di San Pietro in Vaticano